Signor Presidente, membri del Governo, colleghi, ancora una volta ci troviamo a manifestazioni roboanti che in qualche modo reclamizzano un provvedimento legislativo che, come i precedenti, nella sostanza non produce nessun effetto rispetto agli obiettivi che lo stesso provvedimento mira a raggiungere. Anche in questo caso si parla di rivoluzione, si parla di trasformazione integrale di un sistema, quello della pubblica amministrazione, che ha sicuramente degli aspetti deficitari, ma che con questo provvedimento certamente non vedranno migliorati neppure di un passo lo sviluppo e la crescita del nostro Paese.Si è parlato di “spazza corrotti”, sappiamo, di “decreto dignità”, si è parlato di sconfitta della povertà. Oggi si dice che con la concretezza miglioreremo l'azione della pubblica amministrazione. Beh, devo dire che anche il titolo di questa legge non è efficace come i precedenti, perché almeno nel titolo i provvedimenti che sono stati portati all'attenzione di quest'Aula si presentavano sicuramente con slogan più accattivanti. Francamente, parlare di concretezza nella pubblica amministrazione, e sappiamo che il termine concretezza è esattamente il contrario di astrattezza, quasi a voler intendere che fino ad ora nella pubblica amministrazione non ci siano stati comportamenti concreti e diretti soprattutto a fornire servizi ai cittadini, perché questo fa la pubblica amministrazione. L'obiettivo di rendere più efficace e più efficiente la macchina amministrativa è certamente un obiettivo che ci sta a cuore, ma non è quello che si dice in questa norma il percorso che porta verso quell'obiettivo, che pure noi condividiamo.
Infatti, ci sono degli istituti che vengono introdotti che sono assolutamente lontani dalla concretezza; piuttosto sono astratti e forse, in questo, si è voluto sottolineare, con quella denominazione, quanto siano lontani dal concreto questi provvedimenti. Il Nucleo della concretezza: qualcuno mi spieghi questi 53 Superman come potranno governare i processi e controllare i processi di 8 mila comuni, di venti regioni, delle numerosissime amministrazioni e degli enti, ovviamente, partecipati, e come si potranno andare a sovrapporre, perché evidentemente si creerà proprio un conflitto operativo con gli organismi che sono previsti nel nostro ordinamento e che sono organismi centrali e locali, gli organismi di valutazione dei dirigenti, la figura del dirigente.
Nel momento in cui si creerà una situazione di conflitto fra la posizione che ha il dirigente di un ente locale, del piccolo comune della Puglia piuttosto che dell'Emilia Romagna, rispetto a una valutazione fatta da un supereroe che fa parte di questo Nucleo straordinario della concretezza, chi sarà chiamato a dirimere eventuali conflitti? Su che cosa, poi, si incentrerà l'attività di questi personaggi, le cui qualifiche non sono neppure chiare? Si fa riferimento a un intervento degli organismi territoriali del Governo, dei prefetti, e si fa riferimento a irregolarità che i prefetti dovrebbero segnalare. Bene, abbiamo l'istituzione di un nuovo istituto giuridico, l'irregolarità. Le pubbliche amministrazioni, come è noto, agiscono per provvedimenti e per atti amministrativi. Gli atti amministrativi o sono legittimi o sono illegittimi, la mera irregolarità non appartiene al mondo giuridico; se sono illegittimi, ci sono gli strumenti che sono dati ai cittadini, che sono comunque i destinatari dell'azione amministrativa e che hanno già gli strumenti per insorgere contro provvedimenti amministrativi che siano illegittimi. Allora, la funzione di questi personaggi che vengono individuati sarà quella di appesantire e rendere ancora più confuso il meccanismo della pubblica amministrazione e, soprattutto, i processi decisori della pubblica amministrazione.
Ci saremmo aspettati, invece, che si investisse di più sull'informatizzazione degli uffici pubblici, sulla education dei cittadini rispetto all'utilizzo di strumenti informatici e innovativi che veramente sono finalizzati a semplificare l'azione della pubblica amministrazione. E in questo provvedimento non c'è nulla di tutto questo: è un provvedimento che ci fa tornare indietro di trent'anni, ma, soprattutto, che non chiarisce quali siano le modalità e gli strumenti attraverso i quali si vuole rendere più efficace la macchina amministrativa. Intravedo nella costituzione del Nucleo della concretezza soltanto possibilità di incremento del contenzioso e delle conflittualità interne agli enti pubblici.
Ma chiederei al Ministro Bongiorno, suo tramite, Presidente, se si è mai recato presso gli uffici di un piccolo comune, se ha mai potuto verificare quali siano realmente le ragioni che a volte rendono difficile la rapidità e l'efficienza di un'azione amministrativa a vantaggio dei cittadini. Se ha mai potuto valutare quali siano i veri ostacoli che impediscono alla pubblica amministrazione di essere efficace nella sua azione come noi vorremmo. E io credo, invece, che, come accade ormai da un anno a questa parte, per tutti i provvedimenti che vengono presentati all'attenzione di quest'Aula, ci sia un'assoluta distanza dalle esigenze dei cittadini, ci sia una distanza e una mancata conoscenza di quali sono i veri problemi di questo Paese. E questo provvedimento non aiuta assolutamente a migliorare e a risolvere quei problemi.
Contrasto all'assenteismo: è chiaro che sul principio siamo tutti d'accordo, è evidente che a nessuno di noi fa piacere, soprattutto quando come utenti ci rechiamo presso gli uffici pubblici, vedere che quegli uffici non funzionano in modo opportuno e ci siano dei dipendenti che in qualche modo violano il principio di fedeltà e di rispetto nei confronti della pubblica amministrazione. Ma noi pensiamo che l'introduzione di un sistema di controllo personale come quello che viene previsto in questa norma - peraltro senza alcun coinvolgimento e alcuna trattativa con gli organismi che sono a tutela dei lavoratori, delle forze sindacali che sono completamente ignorate e trascurate in questo provvedimento -, che un incattivimento delle forme di controllo non possa portare a un risultato positivo ed eliminare la piaga dell'assenteismo, che peraltro è una piaga di dimensioni molto contenute, considerato, come è stato detto, che su 3 milioni di dipendenti i casi di tradimento del ruolo di dipendente pubblico sono molto, molto ridotti e limitati.
Quello che si intravede in questo provvedimento è la visione culturale insopportabile, che tradisce una deriva verso un'azione repressiva, che io credo che i 3 milioni di lavoratori italiani non meritino. Perché il prossimo passo sarà, allora, a questo punto, l'introduzione del braccialetto elettronico, per poi finire a dei microchip sottopelle per fare in modo di controllare ogni singolo movimento del pubblico dipendente.
Noi faremo una fiera opposizione rispetto a questo provvedimento, attraverso anche la presentazione di numerosi emendamenti anche in Aula, perché vogliamo affermare il principio che non è con la repressione o con la limitazione della dignità e dei diritti dei cittadini che si può ottenere una vittoria contro l'assenteismo.